Piangono le madri
sui corpi esanimi
dei giovani che le han lasciate…
piangono sui visi
che si fan di cenere,
sugli occhi rinsecchiti,
sulle labbra screpolate…
Non c’è più luce
su questa lama di terra
che ingrigisce
giorno per giorno
e par vacilli sotto il peso
dell’angoscia…
Da tempo il canto
degli uccelli
s’è perso dentro gli antri
bui
delle montagne viola
e gli alberi
non hanno foglie
per stormire…
Solo un lunghissimo
silenzio,
rotto dai singhiozzi
che si vanno affievolendo
fascia l’umanità
e l’ipnotizza,
sì che anche il pianto
di chi è rimasto
è già scomparso
e van